Il mio interesse per il cinema risale agli anni delle medie. Non c’erano molti svaghi, se non i due cinema del paese e le catene di videonoleggio.
E’ così che, durante le medie, ho scoperto Jim Carrey ed è diventato il mio mito.
Credo che sia stato proprio Jim Carrey a far crescere in me l’interesse per il cinema, e negli anni di liceo, ho potuto esplorare vari generi, dal serio al comico, dal cinema italiano a quello statunitense ed europeo, e anche, tramite il cineform della scuola, quello d’autore.

Col tempo è cresciuto per me l’interesse per i paradossi temporali, universi paralleli, la buona fantascienza, il catastrofico, il fantahorror, il genere zombie, il genere vampiri, il transumanesimo, la fantapolitica, la fantasocietà, il cyberpunk e lo steampunk, i film dei supereroi marvel e dc.
Credo che la fantapolitica crei interessanti proiezioni e riflessioni politicosociali. E’ un’evoluzione delle vecchie “utopie” di filosofi e pensatori, anche se lo strumento cinematografico esalta il ventaglio delle possibilità e delle reazioni umane, oltre come vengono trasfigurati i problemi e le tematiche della società odierna.

Il catastrofico, invece, come il fantahorror, il cyberpunk e tutte le sue sottocategorie, presenta una casistica di possibili reazioni degli umani e delle comunità, vecchie e nuove, a situazioni di stress e precarie. Anche il concetto di “nuova e vecchia” proprietà viene esplorato in queste ipotesi di mondi futuri. Si vede come la dicotomia deboli/forti cambia, e sono diverse le doti da avere per sopravvivere.
Mi chiedo perché alcune persone siano attratte da questi generi, se sia una questione di cultura o dell’avere un determinato profilo psicologico.

Per quanto riguarda le serie Tv, invece, non mi dispiacciono quelle a tema “crime” e quelle a tema “sexy”, perché sono l’unica opportunità di vedere un erotismo non pensato per il consumatore maschio eterosessuale. Ho apprezzato sia Sex and the City, sia Nip&Tuck, sia True Blood.

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