Ormai mi fermo spesso da Jacopo quando i suoi non ci sono. Il tutto anche con fughe rocambolesche in garage se arrivano all’improvviso.
E’ incredibile come la “colonna sonora” di quest’amore sia la campagna elettorale Bush – Kerry. Il tutto è un po’ “trash“.

Comunque, Jacopo mi ha chiesto di diventare una coppia il giorno del terremoto. Sono stata la prima persona che ha chiamato dopo la scossa,
e questo lo ha portato a pensare che sono la persona a cui tiene di più.
Siamo stati insieme a Marsiglia, con il laboratorio di Gennaro Postiglione, e a breve staremo per un bel po’ a Zagabria, sempre con quest’insegnante,
e sarà un’occasione di stare insieme, anche se partiremo dopo per fare l’esame parziale di geografia urbana.
Adesso i suoi sanno di noi, mi hanno anche invitato qualche volta a cena.
Il giorno della nostra prima volta è stato del tutto inatteso. Era venuto in bici per via del blocco del traffico, e poi è successo. Ricordo la sua dolcezza nell’andare via con questa bici che, essendo della madre, è una classica bici nera da donna.
Non so come andrà tra noi, ma sono felice che Jacopo sia il mio ragazzo.
E’ strano che proprio l’anno più triste della mia vita, quello in cui ho perso mio padre, sia anche un anno memorabile per questo coinvolgente amore.